Chimney sweep

Chimney sweep

Da "La Stampa":

Sarà per il fascino intramontabile del camino acesso, o forse per quegli occhi da sognatore contornati dalla fuliggine   con cui   Bert guardava    Mary Poppins.  Sta di fatto che nell’immaginario collettivo  la  figura dello spazzacamino richiama un «non so che» di romantico, un mestiere sospeso tra passato e fantasia.

L’incontro con  Bruno Bono, l’unico spazzacamino dell’Astigiano e tra i pochi rimasti in Italia,  non ha deluso le aspettative: carattere aperto quanto basta per fargli svelare qualche «segreto» del suo mestiere,  ma al contempo di indole  riservata,  quasi stupita di tanto interesse per un lavoro che, come ripete più volte «è spinto dalla passione,  non solo  dalla necessità».
Classe 1971, una vita da artigiano edile,  prima in proprio poi come dipendente di una piccola fabbrica, sette anni fa ha aiutato un amico a cui aveva preso fuoco la canna fumaria. E da allora non ha più smesso di arrampicarsi sui tetti, armato di corde, moschettoni, scope e defuligginatori.  «E’ fondamentale sapersi legare, come gli scalatori, per lavorare in sicurezza .- spiega Bono -. Io lavoro da solo, sempre. Non mi piace l’idea che qualcun’ altro possa rischiare di cadere o di sentirsi male quando sul tetto c’è mezzo metro di neve. Non sarei tranquillo».
Insomma,  per fare questo lavoro «ci vuole testa», oltre ad una buona manualità.  Ma  la tecnica dove si impara?

«I nostri nonni sapevano molto di più di quello che oggi sa la maggior parte della gente che ha un camino». Un esempio? «Non si deve accendere il fuoco con la carta di giornale. Lo fanno tutti ma è sbagliato, perchè il petrolio delle scritte, a lungo andare, si deposita lungo la canna fumaria che poi rischia di prendere fuoco». «Non parliamo poi della plastica. La gente oggi ci butta dentro di tutto, non sa che la canna fumaria va pulita periodicamente almeno una volta all’anno e mi chiama solo quando le fiamme divampano oltre misura. Io lavoro essenzialmente con le emergenze».

In questi ultimi anni, complice la crisi economica, sempre più famiglie scelgono di scaldarsi con il camino, per risparmiare qualcosa sulla bolletta del gas. «E’ vero. Infatti, una decina di anni fa i camini erano quasi scomparsi. Anche per questo motivo non credevo, in quel periodo,  di poter fare questo mestiere e mantenere la mia famiglia». «Adesso, invece, chi ha un camino antico,  vuole farlo ripartire e invece chi non ce l’ ha a volte  mi contatta per costruirgliene uno».
In un periodo in cui i conti alla fine del mese non tornano mai, è comprensibile che  una delle prime grosse spese che vengono tagliate sia quella della manutenzione della canna fumaria. Ma quanto costa chiamare uno spazzacamino che lo faccia? «Meno di quello che si pensa. Per un lavoro di routine io prendo 100 euro, compresa la trasferta».  E aggiunge, sorridendo e guardando la moglie e le due figlie: «I miei colleghi di altre province mi dicono sempre che ho delle tariffe troppo basse. Ma io, ripeto, lo faccio con passione e se questo mi consente di vivere bene, perchè chiedere di più?».

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